La maternità surrogata oppure “la maternità prostituita”

La nascita del bambino cambia drasticamente la vita di una coppia. Nuovi madri e padri cambiano il ritmo di vita e passano notti insonni. Con la nascita del bambino la famiglia cambia le abitudini e i luoghi dove trascorrere le vacanze. La vita diventa insolita e nettamente diversa da quella precedente. L’arrivo del bambino nella famiglia comporta sia momenti positivi che negativi. Ma il numero sempre crescente di persone affronta le difficoltà non dopo la nascita del bambino ma addirittura prima del suo concepimento. Si tratta di infertilità.

Purtroppo molte coppie non possono provare la gioia di essere genitori a causa di un fenomeno assai diffuso come infertilità. I motivi di quest’ultima sono vari ma anche se dopo una serie di accertamenti medici vi è stata asportata l’infertilità non bisogna disperarsi. La medicina moderna nel campo della procreazione medicalmente assistita propone un ampio ventaglio di soluzioni per questo problema, in particolare vengono proposte la tecnica della FIVET e la maternità surrogata.

E se la FIVET oramai è una pratica abbastanza comune in molti paesi, la maternità surrogata continua ad essere un argomento fondamentale di tante discussioni. C’è l’opinione che la questione di maternità surrogata fa parte di una vasta gamma di problemi della bioetica moderna. I sostenitori di questa opinione affermano che “esistono tante sfere della vita umana che sono intime e queste riguardano non solo le relazioni tra i generi, ma anche le cose banali come segreto professionale del medico, il diritto di avere pensieri personali nascosti ad altri e così via. La decisione di ricorrere alla maternità surrogata deve esser presa in modo del tutto individuale. E se tale tecnica di procreazione inizialmente naturale per tutti gli umani sarà promossa al pubblico, nei mass media e al livello statale, come conseguenza molto probabile avremo un allontanamento delle persone dai metodi abituali di procreazione”.

Senza togliere niente a questa visione di tale fenomeno ne possiamo individuare un’altra. Proprio la dignità di essere una madre è uno dei problemi centrali della collisione etica. Questa questione sorge quando capiamo cosa faccia una donna per partorire: porta avanti la gravidanza per nove mesi, indubbiamente prova affezione verso la piccola creatura che ha nel grembo, sopporta tutti i travagli e sofferenze legati al parto… E dopo viene privata del bambino. Tutto sembra una tragedia se non è accompagnato da una buona volontà di aiutare altre persone e, per fortuna, oggigiorno ci sono le donne pronte a fare tale passo per salvare le coppie infertili. Il ricorso alla maternità surrogata è un esempio dell’atto di umanità e misericordia.

Così, per esempio, una cittadina inglese a 48 anni ha partorito 15 bambini di cui solo due sono i suoi figli. Tutte le altre volte lei ha assunto la funzione di “un’incubatrice viva” perchè lei è una madre professionale surrogata. Nell’utero della donna vengono trasferiti degli embrioni (gli ovociti e lo sperma dei genitori che non possono portare avanti una gravidanza e partorire) che lei gesta e partorisce per le coppie infertili. Sono quasi 20 anni che lei aiuta le famiglie ad avere figli. Ha due figlie proprie adulte, ma questa incredibile donna inglese ha dato alla luce 15 bambini e in questo modo ha aiutato a provare la felicità di essere genitori a molte persone.

Le leggi della Gran Bretagna, così come in molti altri paesi, vietano la maternità surrogata pagata sotto il rischio di avere la pena di reclusione, ma nessuno può vietare di rimborsare le spese alla madre surrogata durante il periodo di gravidanza. Nel caso in cui la maternità surrogata commerciale è autorizzata dalla legge come, ad esempio, in Ucraina, le madri surrogate possono non solo aiutare le coppie infertili ma anche sostenere materialmente le proprie famiglie e provvedere che i propri figli abbiano tutto il necessario.

Esiste sempre una scelta, e non c’è una decisione giusta o sbagliata, ci sono solo le conseguenze della scelta fatta. Ogni persona può scegliere quello che è necessario per lei, quello che le sembra accettabile e quello che le porterà la gioia e la felicità. La gente che sceglie la via della maternità surrogata aspetta la nascita del bambino con batticuore ed è infinitamente grata alla donna che li aiuta a diventare genitori. Le madri surrogate, a loro volta, spesso piangono di felicità quando i genitori genetici prendono in braccio il loro figlio desiderato così a lungo, abbracciano la madre surrogata e la ringraziano.

Nonostante il fatto che la maternità surrogata dia la possibilità di avere figli a migliaia di coppie infertili disperate, la stessa può essere negata da alcune persone per ragioni personali, culturali o legali. Per tali donne gli studiosi di Cleveland hanno iniziato ad eseguire una tecnica di fertilizzazione unica, vale a dire il trapianto di utero donato. Le ovaie della donna saranno stimolate per produrre degli ovociti che in seguito saranno fecondati in vitro e congelati. Quando la donatrice è trovata, si effettuerà il trapianto dell’utero. L’operazione durerà all’incirca 6-8 ore e sarà necessario aspettare intorno ai 12 mesi perchè non avvenga il rigetto. Solo dopo questo gli embrioni congelati saranno scongelati e trasferiti nell’utero singolarmente finché la donna non rimarrà incinta. Sarà necessario assumere le medicine ai fini di prevenire il rigetto e sarannno eseguite le biopsie mensili al collo dell’utero. Il parto deve avvenire tramite il taglio cesareo. Dopo la nascita di uno o due figli l’utero sarà rimosso. I dottori sono fieri di aver ottenuto l’approvazione della nuova ricerca. Dichiarano che sia un risultato di indagini pluriennali e dell’esperienza dei medici e studiosi. Nonostante ciò una recente ricerca afferma che il trapianto degli organi potrebbe causare il melanoma cutaneo.

Invece la maternità surrogata, essendo una tecnica che ha un’esperienza pluriennale, ha minimizzato qualsiasi rischio e ha una richiesta in forte crescita. Secondo gli ultimi dati più di 500 mila bambini sono nati grazie alla maternità surrogata e una coppia infertile su 5 nel mondo pensa di ricorrere a questa tecnica della PMA.